Il Google Pagerank è un algoritmo interno di Google che permette di dare un valore alla pagina di un sito web e di conseguenza di classificarla nelle SERP del motore di ricerca.
Anche se questo punteggio non è più noto per volere di Google, è comunque possibile calcolarlo grazie a diversi programmi come il programma italiano Seozoom.
In questo articolo vediamo una checklist dei principali fattori di Google Pagerank che permettono ad una pagina web di posizionarsi tra i primi risultati sui motori di ricerca.
Innanzitutto che cos’è un fattore di pagerank?
Un fattore Seo di pagerank è un elemento o meglio un’area da curare riguardo all’ottimizzazione SEO del tuo sito web. Come avrai intuito i fattori sono tantissimi, ma ne esistono alcuni più rilevanti di altri e anche alcuni dimostrati e altri meno quindi bisogna prendere questa lista come “un vademecum” da cui attingere e non come una bibbia assoluta da rispettare.
Indice dei contenuti
Google Pagerank: fattori Seo
I fattori di ranking si possono dividere principalmente in 5 tipi:
- Fattori Seo di Dominio
- Fattori Seo legati alle pagine (SEO On page)
- Fattori Seo legati alle prestazioni del sito web e al web design (SEO On site)
- Fattori Seo di link building (SEO Off Site)
- Comportamenti degli utenti sulle pagine (vedi permanenza)
Altri:
ci sono poi fattori che dipendono dalle regole dei singoli motori di ricerca, in questo caso da Google e dall’introduzione di nuovi algoritmi, come l’ultimo arrivato a gennaio Google Bert.
Fattori Seo di dominio
- Età del dominio: qualcuno è d’accordo altri meno, ma in ogni caso si è riscontrato che i domini che hanno più di un anno hanno maggiore autorevolezza.
- Parola chiave nel dominio (come prima parola): dovresti quindi fare una ricerca parole chiave e valutare eventualmente se ha senso inserire una parola all’interno del dominio.
- Parola chiave nel dominio (nelle altre parole successive alla prima).
- Storia del dominio.
- Dominio con corrispondenza esatta: ha ancora una certa rilevanza, ma dal punto di vista del brand non lo consiglio.
- Estensione per Paese: in ottica Seo meglio avere una sola estensione e creare più siti differenti per il pubblico di riferimento.
Fattori Seo sulla pagina (Seo On page)
- Parola chiave nel tag del titolo.
- Parola chiave nel tag H1.
- Frequenza della parola chiave (analisi tecnica): per far comprendere a Google di cosa stai parlando.
- Lunghezza del contenuto: si è riscontrato che i contenuti più lunghi siano privilegiati, anche se con l’ultimo aggiornamento non ci scommetterei.
- Densità della parola chiave: da utilizzare con parsimonia per evitare penalizzazioni.
- Approfondimento dell’argomento della pagina.
- Velocità di caricamento della pagina HTML, puoi fare un chek Google della velocità su Google Page Speed Insight.
- Velocità di caricamento della pagina tramite Chrome.
- Uso di AMP: non proprio un fattore di Google pagerank ma utile per apparire in Google News quindi per aumentare la visibilità.
- Entità di ricerca: fare centro su quello che è l’intento di ricerca dell’utente.
- Google Hummingbird: aggiornamento di Google che lo aiuta a comprendere meglio l’argomento di una pagina.
- Contenuto duplicato: penalizzante per il sito web, da scovare ed eliminare.
- Rel Canonical: un tag utile per aiutare Google a comprendere che i contenuti non sono duplicati.
- Ottimizzazione delle immagini: per dimensioni, per peso e per descrizione.
- Contenuti recenti: Google predilige contenuti freschi e sempre aggiornati.
- Aggiornamenti dei contenuti.
- Parola chiave nel primo paragrafo (se utilizzi WordPress questo è un suggerimento dato anche dal plugin WordPress Yoast Seo).
- Parola chiave negli altri headings
- Qualità dei link in uscita.
- Link in uscita pertinenti: se in un articolo di SEO linko un sito di ricette di lasagne Google potrebbero valutare che il mio articolo riguardi la cucina piuttosto che la SEO.
- Corretta ortografia: gli esperti Seo non sono tutti d’accordo su questo fattore, ma difatti un contenuto poco curato sicuramente fa percepire all’utente una scarsa attenzione, quindi è negativo.
- Contenuto preso da altri: Google penalizza il copia e incolla, quindi scrivi contenuti che siano originali.
- Ottimizzazioni per mobile: inutile dirti l’importanza del mobile, Google presta molta attenzione a questo fattore.
- Contenuti nascosti sul mobile: fattore di penalizzazione.
- Ulteriori contenuti che aiutano l’utente (calcolatori etc.)
- Contenuti nascosti nelle schede pagina: tutto ciò che è nascosto può essere fattore di penalizzazione.
- Numero eccessivo di collegamenti in uscita: non linkare tutto il mondo e scegli i tuoi link con cura.
- Media come immagini e video di qualità che diano valore all’utente.
- Collegamenti interni.
- Qualità dei collegamenti interni.
- Collegamenti interrotti: vanno trovati e risolti, i famosi errori.
- Livello di lettura: quanto tempo le persone leggono i tuoi contenuti.
- Link di affiliazione: meglio non esagerare.
- Errori nel codice Html.
- Autorevolezza del dominio: chiamata da MOZ la Domain Authority (DA)
- Pagerank della pagina (voto complessivo della pagina acquisito nel tempo).
- Lunghezza dell’Url: non eccedere nella lunghezza.
- Categoria Pagina.
- Tag WordPress: per mettere in relazione più post dello stesso argomento.
- Stringa Url.
- Fonti: inserire riferimenti autorevoli può essere utile.
- Elenchi puntati e numerati: danno il segnale di un contenuto ben leggibile e ordinato.
- Priorità della pagina nella sitemap.
- Posizionarsi per più parole chiave: ottimo per Google e sicuramente rappresenta un modo per valutare in modo positivo quella pagina.
- Età della pagina.
- Layout in ordine.
- Domini parcheggiati: domini che non vengono più utilizzati per un periodo, Google di solito ne riduce la visibilità.
- Contenuti utili: scrivere e avere nel sito contenuti utili per gli utenti.
Fattori Seo sul sito (Seo On site)
- Contenuti preziosi e unici nel loro genere.
- Pagina di contatto: presente nel sito e con tutti i riferimenti del responsabile.
- Fiducia nei confronti del dominio (Trust rank: dettato da fattori legati soprattutto alla sicurezza dell’utente).
- Architettura del sito.
- Aggiornamenti del sito.
- Presenza della Sitemap: è importante da avere e Google valuta in modo positivo i siti che ce l’hanno.
- Uptime del sito: un sito che va spesso in down non è un buon segnale.
- Posizione del Server e prestazioni: motivo per cui fondamentale è la scelta di un buon hosting
- Certificato SSL: non ho mai avuto prova certa di ciò (ma se lo dice Google!).
- Termini di servizio e pagine sulla privacy.
- Informazioni duplicate.
- Navigazione con breadcrumb.
- Ottimizzazioni per gli utenti mobile (specifiche).
- Youtube: qualcuno dice che può aiutare anche se non è considerato un vero e proprio fattore.
- Usabilità del sito.
- Utilizzo di Google Analytics e Google Search Console.
- Recensioni degli utenti sul sito.
Fattori Seo di link building (Seo Off site)
- Link naturali da fonti molto autorevoli e siti di settore.
- Collegamenti da domini .edu o .gov con elevata autorevolezza.
- Autorità della pagina di collegamento.
- Autorità del dominio di collegamento.
- Collegamenti da concorrenti.
- Collegamenti da siti Web di settore: utili per la crescita del tuo sito web e che Google in qualche modo si aspetta.
- Collegamenti da pessimi siti: possono danneggiare il tuo.
- Messaggi degli ospiti con link (vedi blog con multi autori non troppi).
- Collegamenti dagli annunci.
- Autorità della home page.
- Nofollow Links: è dubbio se sia un aspetto positivo o negativo, nell’incertezza se non sei sicuro di un sito web che link metti il tag no follow.
- Diversità dei tipi di link: meglio avere link proveniente da domini diversi (stesso settore, ma diversi siti).
- Tag “sponsorizzati”.
- Collegamenti contestuali.
- Reindirizzamenti: sono un fattore di negative seo.
- Testo di ancoraggio del collegamento interno.
- Attribuzione del titolo del collegamento.
- TLD Paese del dominio di riferimento: meglio ottenere link da domini che abbiano la tua stessa estensione del dominio del tuo Paese.
- Posizione dei collegamenti nei contenuti: i collegamenti all’inizio di un contenuto possono avere un peso leggermente maggiore.
- Posizione collegamento su pagina: è importante dove appare un collegamento su una pagina. Di solito, un collegamento nel contenuto di una pagina è più potente di un collegamento nell’area a piè di pagina o nella barra laterale.
- Collegamento della pertinenza del dominio: un collegamento da un sito in una nicchia simile è significativamente più potente di un collegamento da un sito completamente non correlato.
- Rilevanza a livello di pagina: se parla dello stesso argomento passa più valore.
- Parola chiave nel titolo.
- Velocità di collegamento positiva.
- Velocità di collegamento negativa.
- Età del backlink.
- Collegamenti da siti reali contro blog falsi.
- Profilo di collegamento naturale.
- Collegamenti reciproci: non è positivo se ripetuto con diversi siti.
- Link ai contenuti generati dall’utente (dominio di proprietà).
- Collegamenti da: possono far perdere della link juice.
- Utilizzo dei dati strutturati.
- Affidabilità del sito di collegamento.
- Numero di collegamenti in uscita nella pagina.
- Collegamenti ai forum: può essere visto come spam, quindi attenzione.
- Conteggio parole del collegamento dei contenuti.
- Qualità del collegamento dei contenuti: i collegamenti da contenuti scritti in modo errato o non elaborati non hanno lo stesso valore dei collegamenti da contenuti ben scritti.
Comportamento dell’utente
- RankBrain: è l’algoritmo AI di Google che comprende come gli utenti interagiscono con i risultati della ricerca.
- Percentuale di clic organici per una parola chiave.
- CTR organico per tutte le parole chiave.
- Frequenza di rimbalzo.
- Traffico diretto: cioè quelli che cerchi direttamente digitandone il nome.
- Visitatori abituali: un indice positivo per il motore di ricerca, significa che gli utenti hanno trovato contenuti interessanti.
- Rimbalzo da un contenuto all’altro.
- Siti bloccati.
- Segnalibri di Chrome.
- Numero di commenti: le pagine con molti commenti possono essere un segnale di interazione e qualità da parte dell’utente.
- Tempo di permanenza degli utenti sul tuo sito web.
Aggiornamenti, regole di Google, brand
- Query = freschezza.
- Query = diversità: evita i contenuti tutti uguali e stupisci con qualcosa di particolare.
- Più volte ti visitano e meglio è.
- Cronologia ricerche utente: che influenza le ricerche successive.
- Snippet in primo piano.
- Targeting geografico.
- Ricerca sicura: evita un linguaggio offensivo o con parolacce
- Ricerche transazionali.
- Ricerche locali (valuta Google my Business per la local Seo).
- Preferenza per i grandi marchi: in uno dei suoi ultimi aggiornamenti Google ha iniziato a dare una spinta ai grandi marchi per determinate parole chiave.
- Risultati acquisti: Google a volte visualizza i risultati di Google Shopping in SERP organiche.
- Risultati delle immagini: le immagini di Google a volte compaiono nei normali risultati di ricerca organici.
- Risultati Easter Eggs: da valutare se realmente così, si tratta di giochi divertenti che si aprono digitando una parola all’interno di un campo di ricerca.
- Risultati di siti singoli per marchi.
- Testo di ancoraggio di marca: il testo di ancoraggio di marca è un segnale di marca semplice ma forte.
- Ricerche di marca.
- Brand + Ricerche per parole chiave.
- Il sito ha una pagina Facebook e Mi piace: i marchi tendono ad avere pagine Facebook con molti Mi piace.
- Il sito ha un profilo Twitter con follower.
- Pagina ufficiale della società Linkedin.
- Profili verificati sui social.
- Legittimità degli account sui social media.
- Menzioni del marchio sulle migliori storie.
- Menzioni non collegate al marchio.
- Indirizzi delle aziende.
- Contenuti di bassa qualità.
- Collegamenti a siti spam.
- Reindirizzamenti a siti negativi.
- Popup o “annunci di distrazione”: da utilizzare con parsimonia.
- Ottimizzazione eccessiva del sito: Sì, Google penalizza le persone per l’ottimizzazione eccessiva del sito. Ciò include: riempimento di parole chiave e tag.
- Pagine Doorway: Google vuole che la pagina che mostri a Google sia la pagina che l’utente alla fine vede.
- Troppi annunci e poco contenuto.
- Nascondere i collegamenti di affiliazione.
- Fred: aggiornamento di Google che penalizza chi crea contenuti di bassa qualità.
- Siti affiliati: Google non è un fan degli affiliati e siti che ne fanno parte ricevono più controlli.
- Contenuti generati in automatico: Google li odia.
- Indirizzo IP contrassegnato come spam.
- Spamming dei meta tag.
- Sito compromesso: se il tuo sito viene violato, può essere eliminato dai risultati della ricerca.
- Afflusso innaturale di collegamenti: per esempio introdotti tutti d’un colpo.
- Profilo di collegamento con alta percentuale di collegamenti di bassa qualità.
- Collegamenti da siti Web non correlati
- Link non naturali (a rischio di penalizzazioni).
- Collegamenti a directory di bassa qualità.
- Collegamenti widget.
- Link di vendita: essere scoperti a vendere link può danneggiare la visibilità della tua ricerca.
- Google Sandbox: nuovi siti che ottengono un afflusso improvviso di collegamenti vengono talvolta inseriti in Google Sandbox, il che limita temporaneamente la visibilità della ricerca.
- Google Dance: Google Dance può scuotere temporaneamente le classifiche. Secondo un brevetto di Google, questo potrebbe essere un modo per determinare se un sito sta tentando o meno di giocare all’algoritmo.
- Google Panda Penalty: i siti con contenuti di bassa qualità sono meno visibili nella ricerca dopo essere stati colpiti da una penalità dell’aggiornamento Panda.
- SPAM: bisogna prestare attenzione a tutto ciò che è legato al mondo dei soldi e del guadagnare online utilizzando parole che Google non gradisce.
- Attributi dei link: scegli bene il tipo di tag da inserire nel link (do follow, no follow)
Conclusione
Fidati se ti dico che questa pagina può essere per te manna dal cielo, perchè i fattori Seo di Google pagerank sono il cuore delle strategie di posizionamento e quindi è vitale conoscerli se vuoi ottimizzare al massimo il tuo sito web, ovviamente alcuni hanno più rilevanza di altri e mi sento di consigliarti di focalizzarti soprattutto su due macroaree:
- Seo on page: qualità dei contenuti, titoli, descrizioni, ricerca parole chiave, struttura interna di link interni ed esterni
- Performance del sito, soprattutto per quanto riguarda la velocità
E tu su quali aspetti ti concentri di più per ottimizzare il tuo sito web?
Scrivilo nei commenti.
Nadia
Le fonti che ho utilizzato per creare questa lista:
- Il Blog Backlinko, uno dei più autorevoli in ambito SEO
- Il Blog di MOZ autorità di questo settore
- Il Blog Search Engine Land che seguo sempre con attenzione, fondato dai numero 1 della Seo a livello mondiale
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