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Padre Ricco Padre Povero: il libro che ti insegna a pensare come un ricco

Padre ricco Padre povero di Robert T. Kiyosaki è uno dei massimi best seller di finanza personale di tutti i tempi, moltissimi imprenditori e marketer lo inseriscono nella loro lista di libri consigliati e da oggi entra a far parte della mia.

È un libro molto speciale anche per un’altra ragione, inaugura una nuova categoria di questo blog dedicata ai libri di marketing e si sa che una buona conoscenza finanziaria sta alla base di qualsiasi progetto.

Quindi, buona lettura!

P.S.: Leggi tutta la Recensione, le considerazioni più importanti le trovi verso la fine, se invece vuoi andare a vedere direttamente il libro su Amazon lo trovi qui Scheda Amazon – Padre ricco padre povero

Se hai più di 20 anni come credo sia ti sarai già reso conto di un’affermazione che risulta vera nel 90% cioè che: i ricchi diventano sempre più ricchi mentre i poveri sempre più poveri.

Obiettivamente se guardiamo anche al mondo finanziario i Big sono partiti con investimenti importanti, il successo finanziario che colpisce chi parte da zero ESISTE, ma è molto raro.

Il ragionamento di base – più che dietro ai “singoli investimenti” – sta nel mondo di pensare, ragionare, analizzare i dati.

In sintesi, nell’approccio mentale che differisce tra ricco e povero.

Se prendiamo per vera questa affermazione converrai con me che ci sia qualcosa nel modo di pensare e di agire dei ricchi che fa la differenza.

Padre ricco padre povero parte proprio da questa considerazione, cioè se i ricchi diventano sempre più ricchi evidentemente hanno un modo di pensare differente dai poveri. In effetti, fin da bambini ci vengono trasmesse informazioni riguardo al denaro ed è proprio da piccoli che impariamo i primi rudimenti finanziari dai genitori.

Un bambino impara a parlare, pensare in un certo modo e agire in base agli stimoli esterni che riceve ed i primi insegnamenti li riceve proprio dalla famiglia, ecco perché questa gioca un ruolo fondamentale nell’educazione finanziaria.

Ora, se stai pensando subito: “Cavolo, allora sono fregato!”, in realtà non c’è da preoccuparsi perché a meno che tu non sia nato in una famiglia ricca (perfetto, direi che parti già alla grande!) la maggior parte delle persone nascono in famiglie di ceto medio, vale a dire famiglie di dipendenti o liberi professionisti che hanno uno stipendio che sta intorno ai 1500€ al mese (Media nazionale italiana – Money.it).

Dunque riprogrammando il tuo approccio al denaro, il tuo modo di pensare e agire in relazione a questo puoi raggiungere come dice l’autore: un’educazione finanziaria che ti permetterà di essere libero.

Robert Kiyosaki: due cenni sull’autore

Robert Kiyosaki

Robert Kiyosaki è un autore noto in tutto il mondo e consacrato come uno dei massimi esperti di finanza personale, infatti dopo il successo di Padre Ricco Padre Povero ha pubblicato una collana di libri tematici in cui spiega come gestire la relazione con il denaro.

Negli anni ha organizzato molti seminari in cui ha contribuito a cambiare il modo in cui decine di milioni di persone nel mondo pensano al denaro, come dice proprio la copertina del libro.

L’autore ha uno stile di scrittura semplice, diretto, senza giri di parole. Non utilizza termini indecifrabili come spesso accade per i libri di questo genere, ma rende la spiegazione fruibile a tutti coloro che si approcciano alla materia per la prima volta.

Dopo Padre Ricco Padre Povero l’autore ha scritto numerosi libri sull’argomento, ti indico le varie schede di Amazon dove puoi approfondire trama ed eventualmente ordinarli, tra i più famosi:

Aumenta il tuo Qi finanziario

I Quadranti del cashflow

Il mio consiglio è di partire da Padre Ricco Padre Povero per poi passare agli altri, se sei come me un acquirente compulsivo di libri ti consiglio di approfittare di quelle offerte a pacchetto che a volte ti riserva Amazon quando sei al termine del pagamento (esempio: compri 3 libri e hai lo sconto del 10%).

Padre ricco padre povero: chi sono questi due padri?

Il libro è incentrato sulla storia di Robert, l’autore, che cresciuto in una famiglia del ceto medio ha sempre dovuto fare i conti con le convinzioni limitanti delle persone intorno a sé in merito alla finanza personale.

Ecco che già dalle prime righe della trama il sottotitolo del libro prende un senso:

Quello che i ricchi insegnano ai figli sul denaro.

L’educazione finanziaria all’interno di una famiglia povera, o in questo caso media, non è la stessa che viene impartita in una famiglia ricca.

Robert spiega in modo egregio che anche la scuola non contribuisce a fornire una buona educazione finanziaria ai ragazzi, motivo per cui spesso non sono in grado di gestire anche piccole somme di denaro.

Racconta che la sua fortuna fu proprio quella di avere due padri: il primo padre che lui chiama povero, era il suo padre biologico, cresciuto in una famiglia in cui lo schema era studio e lavoro da dipendente; il secondo, il padre ricco del suo migliore amico Mike.

Il padre di Mike era un imprenditore, infatti negli anni Sessanta era il proprietario di una catena di supermarket e aveva creato la sua fortuna grazie alla sua educazione finanziaria.

Se il primo padre gli consigliava di studiare per poi cercarsi un lavoro da dipendente e avere l’obiettivo di una buona pensione, il secondo padre gli consigliava di studiare per poi creare qualcosa di proprio, che gli appartenesse e facesse crescere nel tempo.

Dal primo capitolo, pagina 19:

Dal momento che ho avuto due padri molto influenti, ho imparato da entrambi. Ho dovuto riflettere sui consigli di ciascuno e, così facendo, ho capito quali sono la forza e l’effetto dei pensieri sulla vita che si conduce. Per esempio, uno di loro era solito dirmi: «Non me lo posso permettere». L’altro mi proibiva addirittura di usare quella frase; preferiva che dicessi: «Come posso permettermelo?» Il primo formulava un’affermazione, il secondo insisteva affinché mi ponessi una domanda.

Padre ricco padre povero: i punti salienti

Il libro è basato interamente sul racconto di Robert e credo che questo sia stato l’elemento vincente che ha contribuito a rendere il libro così amato dal pubblico, infatti attraverso la storia è molto più semplice comprendere le sue lezioni finanziarie applicate ad esempi concreti.

Il suo conflitto interiore su ciò che conosce e ciò che sta imparando dal “nuovo padre”, i dialoghi tra lui e il padre ricco che cerca di fargli comprendere che l’autonomia finanziaria dipende solo e soltanto da lui, i suoi primi tentativi imprenditoriali con l’amico Mike.

Il punto di partenza è ovviamente la famiglia, una famiglia che lo ama, ma che non ha gli strumenti per aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi. Robert è un adolescente curioso, intraprendente, vuole saperne di più su come diventare ricco.

Dopo una prima parte introduttiva, il libro è suddiviso in lezioni, ogni lezione è un insegnamento finanziario – nonché a mio avviso una nuova convinzione da instillare nella mente. Di seguito un breve riassunto di due lezioni.

Lezione 1: I ricchi non lavorano per i soldi

Ora penserai: “Sì vabbè Nadia, tutti lavorano per i soldi”.

In realtà prova a pensarci, un miliardario lavora per i soldi?

La risposta è abbastanza ovvia, non lavora per i soldi, ma fa lavorare i soldi per lui.

L’imprenditore è una persona in continua evoluzione che ha l’obiettivo di far crescere la sua azienda e di crescere insieme ad essa. Se il focus fosse solo fare un mucchio di soldi tutti i Big arriverebbero ad un punto in cui non avrebbe più senso fare qualsiasi attività.

Ci hai mai pensato?

L’imprenditore con il patrimonio di 60 miliardi, perché continua a svolgere delle attività lavorative?

Quello che fa la differenza è appunto la mentalità, il modo di pensare e di agire del ricco (che poi è il motivo per cui i ricchi diventano sempre più ricchi).

Sono convinta che nonostante il libro sia quello che acquistiamo tutti ogni persona lo legga con il filtro della sua formazione ed esperienza, ecco perché tra tutte le preziose informazioni di questo manuale ce n’è una che mi ha colpita più di tutte e si trova proprio nella prefazione.

Nel corso dei vari capitoli salta fuori di nuovo, ma fin dal principio mi ero ritrovata in pieno con le parole dell’autore.

L’autore parla della “corsa del topo” nella quale si trovano la maggior parte delle persone, fa questo esempio a pagina 9, ne faccio una sintesi di seguito:

Un giovane che incoraggiato dalla famiglia studia, prende buoni voti, poi va all’Università. Una volta conclusa trova un buon lavoro, magari come medico o avvocato. I soldi che guadagna inizia a spenderli nel tempo libero, incontra una ragazza e con questa mette su famiglia. Matrimonio, mutuo, figli. Lo stipendio non basta più e chiede un aumento al suo capo, ma le esigenze familiari continuano a farsi importanti perché i figli crescono, iniziano a mettere da parte i fondi universitari.

Ecco che la coppia si ritrova nella “corsa del topo”.

Ovviamente questo è un esempio calato nella realtà degli Stati Uniti, ma se ci pensi è un concetto che può valere per chiunque viva nel mondo Occidentale. La corsa è continua, costante e spesso non porta ad un vantaggio.

Potrebbero saltare per la mente un mucchio di considerazioni da fare in merito a questo e se ti va mi fa piacere condividerle con te nei commenti. Considera che in questa Recensione di Padre Ricco Padre Povero sto portando ciò che più mi ha colpito, quindi il mio consiglio è quello di leggerlo per farti un’idea più precisa:

Vai al libro – Amazon

Lezione 2: Perché conoscere l’abc finanziario?

In realtà se stai leggendo questo articolo è perché sai quanto sia importante la conoscenza, in questo caso la conoscenza finanziaria, per poter amministrare le proprie finanze e a maggior ragione quelle della propria azienda.

Attenzione perché molti quando si parla di ABC finanziario pensano ad una materia complessa, fatta di schemi, dati indecifrabili e formule. Certo, una parte di questi elementi è presente, ma mica si parte in quarta.

Semplicemente accendi il motore e metti la prima.

Le basi della finanza per Robert Kiyosaki sono semplici, anzi direi semplicissime. 

Dal libro, pagine 63-64

L’intelligenza risolve i problemi e produce denaro. I soldi senza intelligenza finanziaria fanno presto a dileguarsi del tutto. Molti non riescono a capire che, nella vita, non conta quanto denaro si fa, ma quanto se ne mantiene.

A proposito di questo, ti sarà mai capitato di sentire in televisione o sui quotidiani una di quelle storie per cui una persona vince a lotto e poi dopo poco tempo perde tutto? La risposta sta proprio nell’incapacità di gestire le proprie finanze.

Ecco perché è fondamentale apprendere l’abc finanziario, è utile davvero a tutti:

Allo studente universitario,

Al libero professionista,

All’imprenditore.

Ma non solo, a tutti coloro che hanno un’entrata e si rendono conto che la loro gestione al momento non è ottimale. O ancora, a chi pensa di avere una buona gestione ma vuole saperne di più, questo è il libro da cui partire.

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Conclusione

Nell’ultimo anno ho avuto l’opportunità di fare networking con imprenditori che sono decisamente usciti dalla “corsa del topo”, ti parlo di professionisti che partendo da zero hanno creato dei piccoli imperi grazie alle loro conoscenze finanziarie.

Oggi ancora troppi pensano di poter apprendere certe regole solo ad un alto livello di status economico:

Quando avrò abbastanza soldi imparerò come gestirli e investirli!”.

La verità è che puoi imparare quando vuoi, per fortuna molte informazioni sono alla portata di tutti e le trovi nei libri come questo.

Certo, un libro rappresenta la base,

ma è da questa che si costruiscono le fondamenta,

è dalla base che sono partiti tutti gli uomini che oggi dominano il mercato,

è dalla base che puoi aprire la tua vita a scenari che prima nemmeno pensavi esistessero.

 

Un abbraccio,

Nadia

Nadia Kasa

Nadia Kasa

Blogger & SEO Specialist

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