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Personal branding: come creare il tuo brand personale

Se alcuni anni fa mi avessero detto che il fondamento del marketing e del web marketing per un professionista sta nel suo personal brand non ci avrei creduto. O meglio ci avrei creduto in modo superficiale, perché spesso chi non comprende appieno il concetto che ci sta dietro pensa al personal branding come alla propria immagine.

L’immagine è la punta dell’iceberg di un mondo fatto di valori, studio del pubblico, comunicazione, canali, scelte grafiche. Tutte queste concorrono a stabilire la percezione che gli altri hanno di te.

Hai detto niente eh?

Ecco perché oggi che sono in una fase di maggiore maturità ti dico che il branding e nel caso di un professionista il personal branding sta alla base del marketing.

Vuoi scoprire con me come muovere i primi passi?

Ecco Guida al personal branding che mancava sul web e che ti stupirà per l’alto valore, quando hai finito lascia un commento. 😉

Il personal brand è l’insieme delle percezioni che il pubblico ha di te, mentre il personal branding è l’insieme delle attività di marketing volte a determinare appunto la tua marca personale, il tuo nome.

Dal punto di vista letterale brand vuol dire proprio nome, solo che il nome fine sé stesso non indica un insieme di valori, comunicazioni e immagini, mentre il brand sì.

L’idea è quella di posizionare sé stessi nella mente del tuo pubblico, quindi costruire un’immagine di te coerente, in linea con i tuoi valori e quelli del tuo pubblico. Costruire una vera e propria relazione con il tuo utente e diventare un riferimento associato ad un tema preciso.

Nei prossimi capitoli ti faccio degli esempi concreti che puoi utilizzare anche per te.

Come iniziare a fare personal branding?

Prima di partire a costruire il tuo personal brand dovresti capire bene quali sono gli step fondamentali per costruire il posizionamento del tuo marchio personale.

Altrimenti il rischio di perdere tempo prezioso è elevatissimo.

Quindi, prima di proseguire con questa Guida ti do subito un’indicazione, leggi questi due libri sul personal branding in cui troverai quell’80% delle informazioni che contano sul serio:

  1. Fai di te stesso un brand di Riccardo Scandellari
  2. La mucca viola di Seth Godin

Ti dico che nel mio percorso di comprensione del personal branding hanno avuto un ruolo decisamente impattante questi due libri.

Il libro di Scandellari è un vero e proprio manuale d’uso per costruire un personal brand, per cui se dovessi scegliere un libro da consigliare ti indicherei questo. Il secondo è un best seller di Seth Godin, uno dei più grandi marketer oltreoceano, in cui ti spiega come differenziarti dagli altri.

Alcuni dei consigli che ti darò in questa Guida vengono proprio da questi due libri.

Perché costruire un personal brand? (E quindi studiare il branding)

La costruzione di un brand parte dal presupposto che nel momento in cui vuoi lanciare qualcosa sul mercato dovresti prima conquistare la fiducia delle persone, del tuo pubblico.

È finito da tanto il tempo in cui bastava una sponsorizzata su Facebook descrivendo il proprio prodotto per vendere.

In un mercato sempre più in espansione in cui i player che promuovono prodotti simili ai tuoi sono molti è fondamentale distinguerti, fornire un motivo valido per cui le persone dovrebbero scegliere te e non un altro che ha un prodotto simile.

Il tuo marchio personale è importante perché è una rappresentazione di te che viene presentata agli altri online e offline.

Tutto quello che fai, quello che scrivi, le immagini che pubblici sul tuo blog (se ne hai uno) o sui social concorrono a formare di te un’immagine, e in base a quest’immagine le persone si fanno un’idea di te.

Quindi qual è l’obiettivo?

L’obiettivo è fare in modo che le percezioni che gli altri hanno di te siano coerenti con ciò che vuoi, con l’immagine che vuoi dare come professionista.

Spesso le persone pensano che costruire un personal brand sia qualcosa per pochi, ti assicuro che non è così. La parrucchiera sotto casa, il panettiere e l’avvocato di fiducia anche loro dovrebbero costruire il loro personal brand.

Perché tutti noi come professionisti abbiamo una reputazione, questa reputazione fa la differenza quando vuoi vendere qualcosa, ma non solo.

Leggi il prossimo paragrafo che arriva il bello.

Gli elementi fondamentali di un personal brand

Quando si parla di un concetto è interessante spiegare la teoria, ma poi mi piace essere pratica, concreta perché una volta capito il concetto hai bisogno di capire “come fare” per raggiungere il tuo obiettivo.

Quindi iniziamo ad andare dritto al sodo, quando si fa personal branding di cosa bisogna tenere conto?

Le tre macro-aree da trattare per costruire un personal brand sono:

  1. Valori
  2. Comunicazione
  3. Relazione

I valori determinano chi sei, partire dai valori quello in cui credi, in motivo per cui lo fai e perché le persone si dovrebbe rispecchiare in te e rivolgersi a te.

La comunicazione è l’insieme delle parole che utilizzi per esprimere il tuo pensiero su un determinato argomento, ma non solo.

Se ci pensi si comunica anche per immagini, i video per esempio sono un ottimo modo per divulgare un messaggio che arrivi a più persone possibili.

Infine le relazioni, l’obiettivo finale dovrebbe essere quello di creare una relazione con il tuo pubblico, cioè fornirgli le risposte che cercano.

Come costruire un personal brand

Se stai leggendo questo articolo è perché probabilmente sei interessato a capire soprattutto come creare un personal brand, quindi ecco dei passaggi pratici che ti aiuteranno nel percorso.

Man mano che leggi ti consiglio di prendere un blocknotes così che da questi spunti tu possa iniziare a delineare i vari aspetti del tuo brand personale.

Realizza il tuo personal brand in 5 punti:

  1. Scopri chi sei, parti dai valori
  2. Determina per cosa vuoi essere noto
  3. Definisci il tuo pubblico
  4. Crea la tua modalità comunicativa
  5. Parti dal tuo sito web e dalla ricerca organica (ottimizzazione per motori di ricerca)

 

Attività 1 di personal branding: Scopri chi sei, parti dai valori

Il primo punto per realizzare il tuo personal brand è partire dai valori fondanti che stanno alla base della tua attività. In base a questi valori vai a svolgere la tua attività, che deve essere sempre coerente con questi. E questi sono i valori che devi riuscire a comunicare al pubblico attraverso il tuo personal brand.

Per riuscire a comunicare in modo chiaro questi valori devi necessariamente fare un passo indietro e individuarli in maniera chiara e precisa.

Questa parte del processo di self branding prevede un lavoro di autoanalisi, che deve essere oggettivo e portare a individuare in modo netto e definito i valori che andrai a “presentare” al tuo pubblico.

Abbiamo parlato prima di coerenza: nel momento in cui hai definito in modo chiaro i tuoi valori e hai improntato il tuo lavoro di personal branding intorno a essi, tutto quello che segue deve essere coerente con gli stessi.

Dei comportamenti che “violano” questi valori possono essere molto deleteri a livello di costruzione e affermazione di un personal brand, perché portano il pubblico a perdere fiducia nei tuoi confronti e nei confronti della tua attività.

Attività 2 di personal branding: Determina per cosa vuoi essere noto (il tuo posizionamento)

Il personal brand è importante nella misura in cui ti permette di relazionarti e farti conoscere dal pubblico. Ma quale immagine vuoi trasmettere al tuo pubblico? E soprattutto coome vuoi che le persone ti inquadrino?

Il punto di partenza è stata la definizione dei tuoi valori: lo step successivo è quello di individuare come farti inquadrare dagli altri. In gergo si fa riferimento al posizionamento, cioè il modo in cui il tuo brand è posizionato agli occhi del tuo pubblico.

Per capire meglio questo punto la strategia migliore è quella di guardare dal punto di vista del pubblico.

La tua immagine, il modo in cui il pubblico ti riconosce e il significato che immediatamente attribuisce al tuo personal brand dipendono da ciò che comunichi e dal modo con cui ti posizioni attraverso le parole.

Ti faccio un esempio concreto.

La professione di avvocato è molto comune, per cui esistono tantissimi avvocati specializzati in varie aree, ma spesso quello che accade è che questi professionisti si occupino un po’ di tutto.

Ecco che scegliere di posizionarsi per qualcosa di specifico può essere la scelta vincente:

– L’avvocato divorzista

– L’avvocato del digitale

– L’avvocato delle associazioni

Tutte queste figure professionali hanno un preciso posizionamento che li avvantaggia quando una persona cerca qualcosa di specifico per la sua situazione. E il posizionamento è una delle principali attività del personal branding.

Attività 3 di personal branding: Definisci il tuo pubblico

Il terzo step nel processo di self branding riguarda l’individuazione del pubblico a cui andrai a rivolgere la tua comunicazione. È necessaria un’analisi approfondita, che riesca a definire in modo chiaro a chi vuoi parlare.

Quindi devi capire quali caratteristiche ha il tuo pubblico ideale, quali sono i suoi bisogni e quale linguaggio normalmente utilizza.

Tutti questi dati ti sono necessari sia per creare i contenuti con cui comunicare, sia per scegliere il “tono di voce” con cui andrai a rivolgerti al pubblico.

Se, per esempio, ti rivolgi a degli esperti in un determinato settore, dovrai scegliere un linguaggio specifico, da cui emerga la tua competenza.

I modi per analizzare il tuo pubblico e definire le sue caratteristiche ed esigenze possono essere diversi. Puoi scegliere un metodo indiretto, analizzando il loro comportamento online in relazione ai contenuti che pubblichi. O anche metterti direttamente in contatto, cercando di instaurare una relazione che ti permetta di capire meglio quello che cercano.

Se hai già dei clienti hai un vantaggio che è quello di poter comprendere meglio cosa accomuna le persone che si rivolgono a te.

In ogni caso l’analisi del pubblico è imprescindibile per la creazione di un personal brand: inutile parlare a chi non ha interesse ad ascoltare.

Attività 4 di personal branding: Crea la tua modalità comunicativa

In che modo vuoi comunicare con il tuo pubblico? La modalità comunicativa ha un peso importante nel personal branding ed è definita sia dai canali di comunicazione che decidi di utilizzare, sia dal “tone of voice”.

Per quel che riguarda i canali da utilizzare, non sempre è utile presidiare ogni canale possibile e disponibile. Perché il personal brand non si basa tanto sulla quantità di comunicazione, quanto sulla qualità della stessa. Inoltre non devi dimenticare alcuni fattori importanti:

  1. utilizza solo i canali che sono adatti a veicolare il tuo messaggio: non tutti i canali, soprattutto a livello social, possono essere adatti a raggiungere questo obiettivo;
  2. scegli di comunicare attraverso i canali dove opera il tuo pubblico target: utilizzare altri canali, dove non si trova il pubblico che hai definito nello step precedente, può risultare uno sforzo inutile;
  3. ottimizza al meglio il tempo: concentrati sui canali più adatti e punta sempre a mantenere una comunicazione costante e omogenea nel tempo.

Per quel che riguarda il “tono di voce”, sicuramente viene determinato sia dal pubblico cui la comunicazione è diretta, sia dai canali che scegli per comunicare: per esempio, un articolo su un blog non avrà lo stesso identico tono di voce di un post di Instagram.

In ogni caso anche il tono di voce che scegli dovrà essere coerente con i tuoi valori, l’immagine che vuoi trasmettere al pubblico e i contenuti di valore che andrai a pubblicare.

Attività 5 di personal branding: Parti dal tuo sito web e dalla ricerca organica

Il tuo sito web può rivelarsi una miniera di preziose informazioni nel processo di costruzione del tuo personal brand. Impara quali sono le tecniche e gli strumenti da utilizzare per analizzarlo e potrai trovare tutte le risposte che ti servono per quel che riguarda il tuo pubblico, le sue esigenze e il modo in cui percepisce la tua presenza online.

Dunque una volta che hai chiaro in qualche mercato ti vuoi posizionare, a chi ti rivolgi e come comunicare lo step successivo è quello di avere un sito web in cui posizioni appunto il tuo marchio personale.

A dispetto di ciò che ti consiglieranno i fantaguru un sito web è fondamentale, perché si tratta dello strumento principale per farti conoscere, acquisire contatti e posizionarti.

Chiaramente come abbiamo visto anche altri strumenti sono importanti per raggiungere il tuo pubblico, ma il sito è da vedere come una vera e propria casa professionale in cui far entrare le persone.

Lo strumento successivo da associare al sito è la SEO, un sito senza posizionamento vale al 50%, questo vuol dire essere presente quando gli utenti ti cercano su Google per determinate parole chiave.

In questo modo ti trovano come professionista (acquisisci clienti) e posizioni il tuo brand nella mente delle persone.

La ricerca organica è la “bussola” che deve orientare la tua attività e la comunicazione online, in modo da intercettare in modo diretto le richieste più comuni del pubblico nel settore dove operi e portare traffico al tuo sito web: uno step importante nel processo di self branding.

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Conclusione

Oggi hai scoperto cos’è il personal brand, quanto è importante e come lavorare per costruirlo, spesso i professionisti che iniziano il loro percorso professionale lo sottovalutano, ma ad oggi ti posso dire che costruire un personal brand è il vero asso nella manica nel lavoro.

Le persone associeranno il tuo nome ad un mercato, ad un concetto, ad un modo di comunicare ben preciso e quando avranno la situazione che richiede la tua presenza si ricorderanno di te e ti contatteranno.

Non sai quante persone hanno letto il mio blog, si sono ricordate di un mio articolo sulla SEO e mi hanno contattata diventando poi miei clienti.

Lavora sul tuo personal brand il prima possibile e avrai costruito uno dei tuoi più importanti asset professionali.

Ti abbraccio,

Nadia

Nadia Kasa

Nadia Kasa

Blogger & SEO Specialist

Ti do il benvenuto nel mio blog dove troverai Consigli e Guide pratiche su come creare un sito che si posizioni ai primi posti su Google per le tue parole chiave di riferimento.

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