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SEO On Page: cos’è, come funziona, come ottimizzare pagine e articoli

La SEO On Page è quella fase della SEO che riguarda tutte le attività di ottimizzazione dei contenuti interni alla pagina.

Quando parlo con una persona che si affaccia alla SEO per la prima volta gli faccio l’esempio della casa: la SEO On page rappresenta le fondamenta di una casa stabile che dura nel tempo e che possa essere rafforzata sempre di più.

È ovvio che spesso da sola non basta, soprattutto in settori molto concorrenziali, ma rappresenta il punto di partenza necessario per poter ottimizzare un sito su Google.

All’interno di questa guida ti indicherò i fattori di Google pagerank più importanti relativi alla SEO On page, come ottimizzarli e alcuni consigli pratici sui siti creati con il CMS WordPress.

Quando si parla di search engine optimization si intende l’insieme delle attività che comprende l’ottimizzazione sui motori di ricerca. Le fasi della SEO sono 3 e possono essere divise in questo senso:

  • SEO On page: le attività volte all’ottimizzazione dei contenuti delle pagine, di cui parliamo in questa guida, ciò che riguarda il contenuto.
  • SEO On Site: le attività di ottimizzazione tecnica che comprendono in primis la scelta di un buon hosting, poi la revisione del codice, la velocità, quindi in generale le performance del sito. Nel caso di WordPress esistono diversi plugin che arrivano in nostro soccorso come nel caso di Yoast Seo.
  • SEO Off site: le attività volte ad aumentare l’autorevolezza del sito, come l’inserimento di backlink (naturali) all’interno di altri siti di valore e in tema con il nostro.

Come avrai intuito da questo veloce schema queste attività viaggiano insieme, se fai un’ottima SEO sui tuoi contenuti ma hai un sito lento anche il posizionamento ne risentirà.

Se dovessi dare un suggerimento ad una persona che si approccia alla SEO direi di concentrarsi il più possibile sulle prime due fasi e di considerare la terza fase come un supporto al lavoro fatto in precedenza.

SEO On Page: gli elementi da considerare

Molti sono i SEO Specialist che hanno condotto ricerche e danno importanti consigli sull’ottimizzazione SEO sulla pagina, possiamo dire semplificando in macrocategorie che gli elementi più importanti sono:

seo on page
  • Qualità del contenuto
  • Velocità della pagina (ecco che le due fasi si intrecciano)
  • Responsive mobile
  • Ottimizzazione dei media
  • Approfondimenti interni

Questi sono gli elementi più importanti da tenere in considerazione quando si vuole posizionare un sito web, ma partiamo in ordine e vediamoli nello specifico uno ad uno.

SEO On Page: qualità dei contenuti

Oggi tutti parlano della qualità del contenuto: dai blogger ai SEO Specialist fino a copywriting dei social media. La qualità del contenuto è imprescindibile in tutte le attività del web, ma quando si parla di qualità nella SEO si fa riferimento a qualcosa di specifico.

Infatti, non si intende solo la capacità di sapere scrivere in un’ottica sempre più umana così come gli ultimi aggiornamenti di Google ci propongono di fare (vedi Google Bert), ma anche in un’ottica che privilegi l’attenzione ai bot di Google che scansionano i nostri siti.

Diciamo che entrambe queste considerazioni sono fondamentali.

Uno degli errori più comuni che si compiono alle prime armi quando si crea un blog è quello di scrivere articoli di getto, in base alle proprie passioni e aspirazioni, senza tenere conto dei bisogni del pubblico.

Quando scrivi qualcosa sul web le domande fondamentali che ti aiutano ad imboccare la strada corretta sono:

  • Domande sul pubblico: Per chi sto scrivendo? Uomo o donna? Fa parte di un target specifico? Che tipo di linguaggio ha?
  • Domande sul search intent: la persona che sta cercando quella parola su Google di cosa ha bisogno? Cosa sta cercando di preciso? E soprattutto, come posso aiutarlo con il mio contenuto?
  • Domande sui competitor: cosa stanno facendo gli altri? Come si comportano? Che tipo di ottimizzazione hanno fatto alle loro pagine?

Grazie alle risposte a queste domande puoi creare la tua scaletta perfetta del contenuto e pensare di posizionarti in prima pagina con quella parola chiave. Dopo aver compreso qual è il bisogno dell’utente e il suo intento di ricerca puoi passare allo step successivo: cioè alla ricerca delle parole chiave.

Leggi anche:

SEO on page: Ricerca delle parole chiave

ottimizzazione seo

La frase che ripeto più spesso ai neofiti è:

Le parole chiave NON si presumono ma si cercano (altrimenti non si chiamerebbe ricerca!).

La ricerca delle parole chiave è uno degli step più conosciuti ma anche sottovalutati dai principianti, il senso di questa ricerca non deve essere: la parola che ha il volume maggiore è “SEO” e quindi ottimizzo quella parola.

Il ragionamento è molto più sottile e complesso.

Innanzitutto esamina tutte le parole chiave e i parametri di riferimento: volume, complessità, CPC. Ci sono altre parole simili più semplici da posizionare? Che tipo di competitor voglio superare?

Se nella parola chiave principale che voglio posizionare uno dei miei competitor è Amazon, penso di poterci riuscire se non con un budget molto elevato?

Queste sono alcune delle domande più interessanti, troppo spesso l’errore è quello di farsi prendere dalla foga dei volumi e poco da un ragionamento più intelligente.

Tutti vogliamo arrivare primi su Google e di conseguenza tutti vogliamo il traffico, ma dobbiamo anche essere intelligenti nel modo in cui operiamo e aumentare il più possibile le probabilità di scalare.

Una buona lista di parole chiave comprende almeno 200 parole (per iniziare) da voler posizionare, in questo ti può aiutare un foglio Excel. I parametri più importanti da considerare per ogni singola parola chiave sono:

  • Volume di ricerca quante persone cercano quella parola mediamente ogni mese (anche la stagionalità nel caso di parole per esempio legate ad alcuni settori specifici come il turismo)
  • Complessità della parola chiave: punta a parole chiave che abbiano una buona possibilità e soprattutto punta a parole che magari i tuoi competitor hanno ignorato o sottovalutano (si tratta di una analisi dettagliata)
  • Cost per click (CPC): l’elemento più importante che determina quanto mi costerebbe una Ads di Google per ogni singolo visitatore? E quindi che tipo di valore economico ha quella parola chiave?

SEO on page: gli elementi più importanti da ottimizzare

ottimizzazione seo

Alcuni accorgimenti importanti e utili per l’ottimizzazione dei tuoi contenuti sono:

  • Ottimizzazione dello snippet: si tratta del primo approccio con l’utente e quindi va curato con precisione, fondamentali il tag title, il tag description e il permalink di cui parlerò qui sotto.
  • Organizzazione del testo ordinata: titoli h1 h2 e h3, paragrafi, immagini. Evita i paragrafi lunghi mille parole e spezzali con altri titoli e immagini.
  • Ripetizione della parola chiave in modo limitato e strategico, se esageri Google se ne accorge e ti penalizza, capita più spesso di quanto tu creda.
  • Esaustività del contenuto, ATTENZIONE non lunghezza, quella va calcolata in base al comportamento dei competitors e all’importanza della parola da posizionare.
  • Url o meglio permalink: all’interno del backend delle pagine WordPress viene chiamato slug (in realtà un po’ differente, lo slug è la parte successiva al dominio, per intenderci quella dopo lo slash /), difatti è quello che Google “legge”, quindi anche questo va ottimizzato, serve più per far comprendere a Google la pertinenza del nostro contenuto che all’utente.
  • Immagini che rappresentino quello di cui stai parlando, se parli di SEO l’immagine di te che sorridi al mare magari non è tanto in tema. I media vanno gestiti come un elemento SEO quindi i titoli, gli alt e le descrizioni devono rispecchiare il contenuto. Altra cosa che riguarda le immagini è attenzione alle dimensioni e al peso che rischierebbero di peggiorare la velocità della pagina.

Passiamo al secondo macro-elemento della SEO On page di questa Guida.

La velocità nella SEO On Page

Riguardo a questo aspetto sarò breve Google sta diventando sempre più rigido per quanto riguarda la velocità del sito web e sta puntando sempre di più a privilegiare i siti che si aprono in modo più veloce.

Secondo una ricerca di uno dei maggiori esperti SEO Brian Dean su un campione di analisi di 1 milione di pagine analizzate nella SERP di Google ha notato che i siti posizionati nelle posizioni più alte avevano una maggior velocità di caricamento delle pagine.

Capisci quanto sia importante? Sarebbe un peccato fare un ottimo contenuto per poi vederlo penalizzato a causa della velocità.

Ci sono diversi plugin WordPress che ti possono aiutare a migliorare le performance del tuo sito web, te ne segnali qualcuno.

 

ottimizzazione seo on page

  • Jetpack: compie un insieme di attività tra cui ridurre gli elementi del codice inutilizzati, abilita il caricamento lento delle immagini e crea una cache
  • WP Super Cache: crea una cache dei tuoi contenuti in modo da non doverli ricaricare ogni singola volta
  • EWWW Image Optimizer: si occupa dell’ottimizzazione delle tue immagini, c’è sia la versione base che quella a pagamento molto più prestante

Un altro fattore che riguarda la velocità è il tipo di hosting WordPress che utilizzi, purtroppo anche io all’inizio mi sono affidata a dei servizi più economici ma nel lungo periodo questo aspetto si paga.

Se stai pensando di migliorare le performance del tuo sito e quindi anche la velocità valuta i servizi hosting di Siteground.

Responsive mobile

responsive mobile

In tanti settori le ricerche da smartphone superano anche il 90% del traffico, quindi è importante:

  1. Sapere da dove i tuoi lettori ti seguono, puoi farlo con Google Analytics.
  2. Ottimizzare il sito per il mobile, attraverso dei temi WordPress responsive

Considerando le opportunità che oggi rappresenta il web, fare un design che sia responsive è semplice, basta affidarsi a temi WordPress professionali come Divi o Elementor.

Personalmente ho scelto il primo perché dà una marcia in più a qualsiasi sito WP aumentandone le funzionalità ed evitando anche d’installare tanti plugin che rallenterebbero ulteriormente il sito.

Divi ti dà la possibilità sia di attingere ad una libreria di layout, sia di creare le tue pagine in modo personalizzato grazie alla funzionalità visual builder (costruttore diretto in modo da vedere subito le modifiche e quindi il risultato).

Ottimizzazione dei media

on page

Questo fattore è uno di più trascurati all’interno della maggior parte di siti, all’inizio le conseguenze non si vedono ma nel lungo periodo vanno ad impattare sul caricamento delle pagine.

Ci sono diversi modi per ottimizzare le immagini, i due dati da considerare sono le dimensioni e il peso. Chiediti sempre che cosa vuoi fare con quell’immagine, se per esempio la utilizzi come anteprima di un articolo non necessita di una dimensione esagerata, quindi opta al massimo per una larghezza di 500 px.

Quando carichi un’immagine su WordPress calcola sempre lo spazio che andrà ad occupare e se è davvero utile.

Un altro consiglio è quello di rivedere una volta ogni 6 mesi (in base alla tua frequenza di pubblicazione) tutte le tu immagini e fare una bella pulizia su quelle inutilizzate.

Per quanto riguarda invece i video il mio consiglio è quello di non caricarli MAI direttamente sul tuo sito, sia per evitare lunghi caricamenti di pagina sia per evitare di occupare troppo spazio nel tuo database. Caricali su Youtube o Vimeo e incolla il codice o il link all’interno della tua pagina web, il risultato sarà praticamente lo stesso ma ottimizzato.

Approfondimenti interni

Sempre nell’ottica di dare un contenuto completo e utile all’utente rivestono un ruolo importante gli approfondimenti interni con articoli tematici legati a quell’argomento.

Se la tua idea non è quella di creare un blog diventa più complesso trovare degli articoli da linkare, ecco perché il mio consiglio è sempre quello di avere dei contenuti a disposizione, ma puoi anche optare per le pagine principali del tuo sito da inserire come approfondimenti nella parte finale della pagina.

Un’ottima organizzazione e gerarchia dei contenuti ti consentono di far percepire a Google che l’utente per te ha la priorità e sul tuo sito può trovare le informazioni che cerca in modo semplice e veloce.

Ecco un esempio riguardo alla gerarchia degli articoli che intendo:

MACROCATEGORIA: SEO

CATEGORIA: SEO On Page

SOTTOCATEGORIA: Articolo sull’ottimizzazione delle immagini

Quindi ecco che i contenuti avranno una struttura piramidale e “comunicheranno” tra di loro.

Ancora meglio se questa gerarchia è visibile con i breadcrumbs, definite briciole di pane, vale a dire far ricordare all’utente il punto in cui si trova nella navigazione. Ne puoi trovare un esempio anche in questa pagina.

Considerazioni finali

La SEO è una materia in continua evoluzione e ogni anno il nostro caro e amato Google ci presenta delle novità, quello che conta è procedere mettendo sempre davanti alle nostre scelte l’utente, in questo modo il risultato nel lungo termine è garantito.

Ogni mese scrivo nuovi articoli sulla SEO e Guide utili per ottimizzare il tuo sito web, quindi torna a trovarmi su questo blog e commenta se vuoi aggiungere altre informazioni su questo argomento.

Un saluto

Nadia

Nadia Kasa

Nadia Kasa

Blogger & SEO Specialist

Ti do il benvenuto nel mio blog dove troverai Consigli e Guide pratiche su come creare un sito che si posizioni ai primi posti su Google per le tue parole chiave di riferimento.

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